domenica 8 ottobre 2017

PREPTOBER DAY 8 ~ Ebbrezza e sunday #Mood


Poco fa mi chiedevo se un pranzo luculliano e una bella bevuta di Vespaiolo si potessero considerare attività inerenti la preparazione al NaNoWriMo, e l'ovvia risposta è stata NONo, Vale,  cazzarola... mangiare e bere non c'entrano una leppa con il Preptober - e oltretutto non ci sarebbe ragione di scriverci un post ma due righe le scriverò ugualmente. 
È accaduta una cosa buffissima, in verità. Il ristorante in cui ho pranzato si trova a un tiro di schioppo da Caltrano, il paesello a cui mi sono ispirata per il NaNo-Progetto, e avevo tutta l'intenzione di convincere Marito a portarmi sul ponte prima di rientrare a casa, così, solo per dare una sbirciatina. A fine pasto però avevo cambiato idea, forse perché entrambi avevamo sbevazzato un po' e sentivamo l'urgenza di andare a svenire sul divano per un'oretta o due, ma giunto il momento di pagare toh, guarda un po', il Bancomat del ristorante non funziona per problemi di linea e noi non abbiamo abbastanza contanti per saldare il conto. A quel punto siamo dovuti per forza andare alla ricerca di uno sportello per prelevare, e diretti al più vicino centro dove ci fosse una banca alla fine siamo passati sul ponte per ben tre volte: andata, ritorno, di nuovo andata. 
Ero al settimo cielo (a dire il vero lo sono ancora). Non ci siamo fermati, in paese c'era una festa e a occhio e croce non avremmo trovato un parcheggio nemmeno a pagarlo, ma il solo fatto di essere stata lì per un secondo mi ha ricaricata emotivamente. Era da tanto, troppo tempo che non passavo sul Ponte dei Granatieri
Ho deciso che quando la natura sarà un po' meno rigogliosa (c'è ancora molto verde) e l'autunno avrà preso più piede, mi ritaglierò un pomeriggio per stare in paese da sola, armata di macchina fotografica, carta e penna. Scatterò decine di foto, senderò fino al fiume, poi risalirò il ponte e andrò al bar del paese a prendere un caffè e scrivere, a farmi dare della matta magari. Mettendomi in situazioni simili, girando con la macchina fotografica appesa al collo, ho incontrato spesso persone gentili disposte a rispondere alle mie domande. Sarebbe strepitoso se mi succedesse anche a Caltrano, se ci fosse il proverbiale anziano seduto al tavolino del bar desideroso di raccontarmi qualche vecchia storia sul paese, magari qualche leggenda un po' oscura. 

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